Antonia Jannone

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In occasione di DAAM (Dovevamo andare al MIA), Antonia Jannone Disegni di Architettura espone la serie “Finestre” di Vera Rossi e “Relazioni” di Marco Palmieri.

«Ci troviamo di fronte a una soglia: noi siamo sempre all’interno. Oltre sono sagome che non sempre siamo in grado di leggere. I vetri sono quelli che si utilizzavano cent’anni fa: in alcuni punti più densi, pastosi, in altri più nitidi. È un gioco di trasparenze, di presenze reali, contrapposte alle assenze presunte. La gamma dei colori è, quasi sempre, fredda. Il calore viene dall’ambiente proposto. Sono immagini della memoria, quella personale di Vera Rossi». Angela Madesani.

«Senz’ombra di dubbio le immagini di Marco Palmieri sono di luce ed ombra, quindi assenze e presenze, per cui peso e leggerezza e dunque pieno e vuoto, oriente e occidente, anche grande e piccolo, e pure anima e corpo». Giacinto Di Pietrantonio.

Conversazioni con l’artista: Marco Palmieri giovedì primo ottobre alle ore 19 e sabato 3 ottobre alle 12 Vera Rossi venerdì 2 ottobre alle 19 e domenica 4 alle 12

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C.so Giuseppe Garibaldi, 125

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ITA: Antonia Jannone inizia il suo percorso nel 1977 concentrandosi su di un’espressione artistica che fino ad allora non aveva trovato spazio: l’architettura.

Realizza le prime personali di insigni architetti: Leon Krier, Ernesto Bruno Lapadula, Giovanni Muzio, Aldo Rossi, Alberto Sartoris, Ettore Sottsass, Stefan Wewerka. In quegli anni il disegno di architettura usciva dalla funzione strettamente progettuale e diventava una forma d’arte autonoma, esprimeva un’idea poetica del mondo valevole per se stessa (Aldo Rossi, Massimo Scolari, Ettore Sottsass, Arduino Cantafora) alla stregua di G.P.Pannini, Joli o Hubert Robert.

Lo stesso accadeva per la scenografia, non più fondali dipinti ma un contesto tridimensionale inteso a creare un clima, un’atmosfera. Mostre di Nicola Benois, Ezio Frigerio, Pier Luigi Pizzi e altri.

Dal 1986 a questo indirizzo primario della galleria Antonia Jannone si affianca un interesse speciale per artisti e designers: Sergio Cappelli e Patrizia Ranzo, Nathalie Du Pasquier, Borek Sipek e George Sowden.

Le ultime mostre sono state dedicate a: Mario Botta, Andrea Branzi, Alessandro Busci, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Vittorio Gregotti, Steven Holl, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Marco Palmieri, Gaetano Pesce, Franco Raggi, Umberto Riva, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Sergei Tchoban, Velasco Vitali e Marco Zanuso Jr.

Da Giugno 2019 Antonia Jannone inaugura la sua galleria a Pietrasanta, in via del Marzocco, 18.

ENG: Antonia Jannone started her journey as gallerist in 1977 focussing on a form of artistic expression that had, until then, not yet found a dedicated space: architecture.

She curated her first solo exhibitions of illustrious architects, namely: Leon Krier, Ernesto Bruno Lapadula, Giovanni Muzio, Aldo Rossi, Alberto Sartoris, Ettore Sottsass, Stefan Wewerka. At that time architectural drawing started emerging from its strictly technical function to become an independent form of art, expressing a poetic concept of the world in its own right (Aldo Rossi, Massimo Scolari, Ettore Sottsass, Arduino Cantafora) in a similar way to G.P.Pannini, Joli or Hubert Robert.

The same was happening for set design, which moved beyond being a mere painted backdrop to become a three-dimensional context intended to create an actual setting, an atmosphere. Shows of work by Nicola Benois, Ezio Frigerio, Pier Luigi Pizzi and others.

Since 1986 this primary focus of the Antonia Jannone gallery has been combined with a profound interest in artists and designers, including Sergio Cappelli and Patrizia Ranzo, Nathalie Du Pasquier, Borek Sipek and George Sowden.

Her most recent shows have been dedicated to Mario Botta, Andrea Branzi, Alessandro Busci, Aldo Cibic, Michele De Lucchi, Vittorio Gregotti, Steven Holl, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Marco Palmieri, Gaetano Pesce, Franco Raggi, Umberto Riva, Alvaro Siza, Ettore Sottsass, Sergei Tchoban, Velasco Vitali and Marco Zanuso Jr.

Location

DAAM è un’iniziativa con il patrocinio del MIA (Milan Image Art) Fair.

MIA Fair è la prima e più importante Fiera d’arte dedicata alla fotografia e all’immagine in movimento in Italia, nata con l’obiettivo di evidenziare il ruolo trasversale che questo mezzo ha assunto tra i linguaggi espressivi dell’arte e del sistema dell’arte contemporanea

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